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mercoledì 29 dicembre 2010

La mia esperienza come blogger di cinemio. Novembre 2010

La mia rubrica di successo: I registi emergenti

Continua la collaborazione con GURU MUSIC per le interviste ai registi partecipanti. Questo mese è stata la volta di Giacomo La Monaca e Margherita Premuroso.

Ma non sono mancati altri registi emergenti, alcuni dei quali (come Emanuele Ruggiero) si sono proposti a noi di cinemio per l’intervista o altri, come Stasi e Fontana, autori di un cortometraggio che in pochi giorni ha ricevuto migliaia di visite su youtube.

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Davide Melini

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Giacomo La Monaca

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Margherita Premuroso

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista ad Emanuele Ruggiero – Prima Parte

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista ad Emanuele Ruggiero – Seconda Parte

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana

Gli eventi speciali del mese

Tre, questo mese, le occasioni speciali per incontrare registi più o meno noti.

Il primo, di cui avevo già parlato il mese scorso, è John Turturro di cui ho pubblicato l’intervista durante la conferenza stampa

Speciale Evento: John Turturro a Bari

Il secondo è Emilio Solfrizzi, che insieme al regista Eugenio Cappuccio è venuto a presentare il film, girato in parte in Puglia Se sei così, ti dico si, l’anno prossimo al cinema.

Speciale evento: Se sei così, ti dico si

Il terzo è Vito Giuss Potenza, autore di un film, Piripicchio, dedicato ad un personaggio molto noto in Puglia negli anni ‘70.

Piripicchio: quando c’erano gli artisti di strada

Le recensioni dei collaboratori di cinemio

Anche questo mese non sono mancate le recensioni in anteprima dei collaboratori di cinemio: Pasquale Mesiano e Davide Cinfrignini

Anteprima recensione: Ti presento un amico

The social network: dove può arrivare l’ambizione umana

Anteprima recensione: Io sono con te

Anteprima recensione: Dalla vita in poi

Anteprima recensione: La donna della mia vita

Anteprima recensione: Tornando a casa per Natale

La mia esperienza come blogger di cinemio. Ottobre 2010

La mia rubrica di successo: I registi emergenti

Anche questo mese nuovi registi da intervistare: Giulia Casavecchia, Camilla Alibrandi e Filippo Barbieri, Sydney Sibilia ed Alessandro Manca, tutti partecipanti al contest GURU MUSIC con cortometraggi molto interessanti.

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Giulia Casavecchia

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Camilla Alibrandi e Filippo Barbieri

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Sydney Sibilia

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista ad Alessandro Manca

Infine, grazie alle mie conoscenze in questo ambito, ho potuto intervistare uno dei vincitori del festival I’ve Seen Films, Antonello Novellino, già intervistato per cinemio, che mi ha raccontato questa sua bellissima esperienza.

I’ve Seen Films: il festival visto dagli occhi di un vincitore

Interviste esclusive

Ma non sono mancate le interviste esclusive a registi più importanti.

Il primo è stato Ascanio Celestini, venuto a Bari a presentare il suo primo film da regista, La pecora Nera. Non solo ho potuto vedere il film e conoscerlo dal vivo ma mi ha anche concesso un’intervista esclusiva per cinemio.

La pecora nera: il dramma rappresentato col sorriso

Speciale intervista: Ascanio Celestini

Intervista esclusiva per cinemio: Ascanio Celestini

Il secondo è stato Davide Sibaldi, regista di L’estate d’inverno. Purtroppo non ho potuto vedere il suo film che non è passato a Bari, ma con l’aiuto della mia amica Chiara, andata a vedere il film per noi e che mi ha suggerito le domande, sono riuscita a portare a termine l’intervista.

Anteprima recensione: L’Estate d’Inverno

Speciale intervista: Davide Sibaldi

Il terzo ed ultimo del mese è stato Lucio Pellegrini che, non solo mi ha riservato due posti per l’anteprima del suo film a Bari ma ha anche risposto alle mie domande.

Anteprima recensione: Figli delle stelle

Intervista esclusiva per cinemio a Lucio Pellegrini

Infine qui a Bari abbiamo avuto un ospite internazionale importantissimo: John Turturro, venuto in Italia a girare il suo ultimo film Passione e a Bari (essendo di origini pugliesi), a presentarlo.

Questa la mia recensione del film

Anteprima recensione: Passione

Le recensioni dei collaboratori di cinemio

Grazie a Chiara Ricci, Matteo Ragusa e Simone Rea abbiamo potuto realizzare per cinemio queste recensioni in anteprima.

Anteprima recensione: Una sconfinata giovinezza di Pupi Avati

Anteprima recensione: Adèle e l’enigma del Faraone

Anteprima recensione: Cattivissimo Me

Anteprima recensione: Mammuth

La ‘guerra dei sessi’ nel nuovo film di Fausto Brizzi: Maschi contro Femmine

sabato 2 ottobre 2010

La mia esperienza come blogger di cinemio. Settembre 2010

La mia rubrica di successo: I registi emergenti

L’aspetto più divertente dello scrivere su cinemio.it è proprio la mia bellissima rubrica, grazie alla quale incontro tanti registi molto bravi e persone eccezionali.

Questo mese ho intervistato Antonio Losito, regista di un corto molto bello sulle Brigate Rosse, e Antonino Pandolfini, anche lui di un corto originale.

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista ad Antonio Losito - prima parte

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista ad Antonio Losito - seconda parte

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista ad Antonino Pandolfini

A proposito di persone eccezionali, grazie all’intervista sul loro corto ICE SCREAM, ho stretto amicizia con i due registi Roberto De Feo e Vito Palumbo. Quest’ultimo, molto gentilmente si è offerto di raccontarmi la sua esperienza al Festival del Cinema di Venezia: ne è nato un articolo molto particolare.

Ice Scream a Venezia

Ma ho anche aiutato un altro regista, già intervistato per cinemio, a distribuire il suo documentario: Domenico De Ceglia.

Produttori per un documentario indipendente

Una nuova collaborazione: GURU MUSIC

Andrea Pergola, responsabile del contest Guru Music, un concorso di cortometraggi, ci ha contattato per una collaborazione. Ne è nato qualcosa di bello. Prima un articolo sul contest e poi le interviste ai partecipanti, che ho iniziato a contattare.

Intervista esclusiva a Mr. GURU MUSIC

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Rosario Sparti

Gli altri articoli

Un bell’articolo con tutti i divertenti video di Cattivissimo me, che uscirà il mese prossimo:

Cattivissimo me: tanti curiosi video in attesa dell’uscita

Un articolo su un contest che ci hanno chiesto di fare. Questa volta ci spostiamo a Torino

Speciale festival: O.U.A. - Off Underground Awards

Due nuovi inviati per cinemio

Continua la collaborazione con i miei due amici romani: Matteo Ragusa e Simone Rea.

Questo mese Matteo e Simone ci hanno portato ben tre recensioni in anteprima:

Anteprima recensione: Fratelli in erba

Anteprima recensione DVD: 9

Anteprima recensione: Benvenuti al Sud

Le recensioni di settembre

Concludo con due mie recensioni:

Il Rifugio: il nuovo intenso film di Ozon

La solitudine dei numeri primi: dal libro al film

La mia esperienza come blogger di cinemio. Agosto 2010

La mia rubrica di successo: I registi emergenti

Continua il successo della rubrica che, nonostante siamo in agosto, periodo in cui notoriamente la gente è in vacanza e non segue internet, continua a portare fan alla pagina di Facebook di cinemio.it.

Tra i registi emergenti prettamente autori di cortometraggi ci sono Antonello Novellino (diventato molto famoso anche in Spagna), Giuseppe Boccassini, che ha creato un video davvero originale e Massimiliano Camaiti, vincitore di un premio prestigioso.

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista ad Antonello Novellino

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Giuseppe Boccassini

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Massimiliano Camaiti

Ma ci stati anche incontri fortunati, come quello con Marco Luca Cattaneo, regista di un bellissimo film, Amore Liquido, uscito ad agosto che ho potuto vedere grazie al dvd che mi ha inviato.

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Marco Luca Cattaneo - Prima parte

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Marco Luca Cattaneo - Parte 2

Anteprima recensione: Amore Liquido di Marco Luca Cattaneo

Due nuovi inviati per cinemio

Oltre a Chiara Ricci, di cui ho già parlato nell’articolo precedente, ho avuto la possibilità di conoscere altri due amici romani: Matteo Ragusa e Simone Rea, che si sono offerti volentieri ad andare a vedere le anteprime stampa romane cui io purtroppo non posso partecipare.

Questo mese è toccato a Matteo recensire un film in anteprima:

Anteprima recensione: Indovina chi sposa Sally

Le rassegne in giro per l’Italia

Sempre grazie a Facebook ho conosciuto Pier Paolo De Fina, direttore di un festival prestigioso creato nientemeno che dal famosissimo attore di Blade Runner, Rutger Hauer.

Ho potuto quindi chiedere a lui le impressioni su questo evento che prevedeva un contest online e poi il festival vero e proprio che si terrà dal 30 settembre al 9 ottobre a Milano.

I’ve Seen Films - International Film Festival

E poi una breve rassegna di tutti i festival di agosto in Italia:

Festival italiani di cinema: aggiornamenti di agosto

Le recensioni di agosto

Anche ad agosto, approfittando dell’assenza dei bimbi, felicemente in vacanza con i nonni, ho approfittato ad andare al cinema. Nonostante la scarsa offerta cinematografica, che come ogni anno ritroviamo in estate, mi sono imbattuta in un bel film dal tema molto interessante.

Anteprima recensione: Splice

venerdì 13 agosto 2010

La mia esperienza come blogger di cinemio. Giugno 2010

La mia rubrica di successo: I registi emergenti

Avendo molti contatti tra i registi emergenti, ho avuto l'idea di proporre loro un’intervista su cinemio. E’ nata così la mia rubrica settimanale che ancora oggi esce ogni lunedì mattina ed è seguita con molto interesse.

Tra i cortometraggi che ho visto per l’occasione, due in particolare mi sono davvero piaciuti: I bambini hanno gli occhi di Antonio De Palo e ICE SCREAM di De Feo e Palumbo che sta riscuotendo un notevole successo in Italia ed all’estero.

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista ad Antonio De Palo

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Domenico De Ceglia

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Roberto De Feo e Vito Palumbo

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Marco e Riccardo di Gerlando

Un film rivelazione: Il Compleanno di Marco Filiberti

Un problema molto frequente per i registi alla loro opera prima è quello della distribuzione del loro film al cinema. E’ successo anche a Marco Filiberti, regista de Il compleanno, un film molto bello che ha anche avuto un buon successo al Festival del Cinema di Venezia 2009. Non avendo trovato nessuno, Filiberti ha deciso di promuovere in prima persona il suo film in giro per l’Italia.

La recensione de Il compleanno

L’intervista a Marco Filiberti

Le rassegne in giro per l’Italia

L’estate, stagione in cui l’offerta cinematografica è notoriamente scarsa, è però quella in cui sono più frequenti rassegne e festival cinematografici. Per evitare di fare una semplice descrizione dell’evento, nella maggior parte dei casi sono riuscita a contattare il direttore artistico per avere le sue impressioni.

56esimo Taormina Film Fest

A Roma Il cinema italiano al tempo della Dolce Vita

A Reggio Emilia Accadde Domani

Le recensioni di giugno

A giugno sono andata poco al cinema. In particolare un film, di cui per fortuna avevo avuto i biglietti, è stato davvero una fregatura

The final destination 3D: al cinema c’è di meglio

Gli altri articoli

Tra tutte le notizie cinematografiche di giugno ho scelto queste per farne un articolo

Speciale compleanno: Clint Eastwood compie ottant’anni

A Los Angeles una personale dedicata a Ozpetek

The Twilight Saga in attesa di Eclipse

giovedì 12 agosto 2010

La mia esperienza come blogger di cinemio. Luglio 2010

La mia rubrica di successo: I registi emergenti

Visto il successo della rubrica, molti registi hanno iniziato a contattare la redazione di cinemio per poter avere un’intervista sul blog. Ovviamente la cosa mi ha fatto un immenso piacere.

Ma nel mese di luglio ho avuto la fortuna di intervistare anche due registi al loro primo lungometraggio al cinema: Daniele Gangemi con Una notte blu cobalto (musiche del mitico Giuliano Sangiorgi) e Oreste Crisostomi con Alice.

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Mario Tani

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Daniele Gangemi

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista ad Oreste Crisostomi

Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Marco Bonfanti

La mia amica Chiara Ricci

Facebook, se ben usato, è un utilissimo strumento per incontrare persone interessanti. Mi è successo con i registi emergenti, con i direttori artistici dei festival, ma anche con tante altre persone: tra queste voglio citare Chiara Ricci, un’amante del cinema e in particolare di Anna Magnani, di cui ha scritto anche un libro. Ovviamente noi di cinemio, attenti a questo tipo di eventi, non potevamo non scrivere un articolo su di lei.

Presentazione del libro ‘Anna Magnani – Vissi d’Arte Vissi d’Amore’

Anteprima Recensione: Che fine ha fatto Osama Bin Laden? recensione in anteprima di Chiara

Le rassegne in giro per l’Italia

Anche questo mese ho trattato di festival: in particolare per Inventa un film ho potuto contare sull’aiuto del suo direttore artistico Ermete Labbadia

Festival italiani di cinema: cosa c’è in giro?

Speciale Festival: Inventa un film

Le recensioni di luglio

Pur essendo in vacanza non mi sono fatta mancare qualche film al cinema. Tra tutti, di uno ho voluto farne una recensione

Speciale recensione - The Twilight Saga: Eclipse

lunedì 21 giugno 2010

La mia esperienza come blogger di cinemio. Maggio 2010

La mia prima esperienza con i corti: Nico Cirasola

Con la visione, presso la libreria Feltrinelli di Bari, del corto di Nico Cirasola, Signor Gi Bi è iniziato il mio interesse per i corti, che ho poi sviluppato con entusiasmo nel mese di giugno. Il corto è stato presentato, oltre che da Cirasola, dai due protagonisti, Mingo De Pasquale e Luca Cirasola.

Cosa voglio di più: incontro con il cast

Sempre presso la Feltrinelli, è stato presentato il film in uscita Cosa voglio di più. Presenti il regista Silvio Soldini, la protagonista Alba Rohrwacher, la sceneggiatrice Doriana Leondeff (barese) e il produttore Lionello Cerri.

Cosa voglio di più, intervista – prima parte

Cosa voglio di più, intervista – seconda parte

Un film dimenticato: Il Pap’Occhio

Quando, trent’anni fa Il Pap’Occhio è uscito al cinema, ha provocato scalpore ed è stato inquisito. Forse grazie anche a questo, il film è diventato un cult, riproposto oggi in DVD.

A presentarlo al Cineporto di Bari, Renzo Arbore.

Fellini visto dagli occhi di Sergio Rubini

Due artisti, da me molto apprezzati, a confronto. Grazie al Centro Culturale di Bari, ho partecipato ad un incontro al cinema Il Piccolo di Palese (BA) nel quale, dopo la proiezione di Intervista, il penultimo film di Fellini, Sergio Rubini, giovanissimo attore in quel film, ha parlato del suo rapporto con il maestro.

Intervista – recensione

Fellini e Rubini: la creatività e la memoria - Prima parte

Fellini e Rubini: la creatività e la memoria – Seconda parte

I registi emergenti: una rubrica di successo

Con l’intervista a Daniele Cascella, regista pugliese al suo primo lungometraggio è iniziata la mia rubrica dedicata ai registi emergenti.

A quattro interviste da allora, posso dire che questa rubrica è molto apprezzata.

Le recensioni di maggio

300, recensione di Giuliano Bellone, guest blogger

Notte folle a Manhattan, anteprima

Dear John, in anteprima

Gli altri articoli

Avendo maturato esperienza, ho iniziato a segnalare la mia attività di blogger di cinemio a molti uffici stampa. Ovviamente, così facendo ho iniziato a ricevere comunicati stampa.

La notizia dell’uscita di U2 3D l’ho infatti ricevuta in questo modo.

domenica 20 giugno 2010

La mia esperienza come blogger di cinemio. Aprile 2010

Il cinema di un tempo

Nel mese di aprile ho avuto l’occasione di scrivere due articoli cui tengo molto perché trattano temi che amo: spero di aver trasmesso con efficacia i miei sentimenti.

Il primo è sul cinquantenario de La dolce vita, film che ho visto e rivisto per la sua bellezza.

Il secondo è su Greta Garbo, la Divina, in occasione dell’anniversario della sua morte.

L’incontro con un mito pugliese: Lino Banfi

Banfi era venuto a Bari a presentare il suo film tedesco, girato in parte in Puglia e, ovviamente, non mi sono lasciata sfuggire la conferenza stampa.

Per la prima volta, avendo fatto le riprese dell’intervista, ho anche pubblicato alcuni divertenti video.

Successivamente ho anche visto il film di cui ho fatto una recensione.

Intervista a Lino Banfi – prima parte

Intervista a Lino Banfi – seconda parte

Indovina chi sposa mia figlia - recensione

Le recensioni di aprile

E’ complicato

La vita è una cosa meravigliosa, in anteprima

Dragon trainer, visto con la mia bimba, già piccola cinefila

Agora, in anteprima

Gli altri articoli

Il festival del cinema europeo 2010

Il circuito d’autore in Puglia

La mia esperienza come blogger di cinemio. Marzo 2010

Ho abbandonato questo blog da un po' ma per un motivo che oggi ho deciso di spiegare.
Avevo iniziato a scrivere qui le mie prime recensioni, così, quasi per scherzo, e pian piano ho capito che mi piaceva, perché in questo modo riuscivo a trasferire su carta la passione per il cinema che mi accompagna da una vita.

Il mio blog e Cinemio

La prima esperienza memorabile l’ho fatta con il BIF&ST 2010, di cui ho seguito prevalentemente le lezioni di cinema di artisti come Gianni Amelio, Marco Turco, Francesca Comencini, Marco Bellocchio, Giuliano Montaldo, Daniele Vicari, Armando Trovajoli e Walter Veltroni.

Subito dopo ho avuto la fortuna di incontrare anche Domenico Procacci, Gabriele Muccino, Sabrina Impacciatore e, per qualche minuto, anche Stefano Accorsi, in occasione della presentazione del film Baciami Ancora, di cui ho anche fatto una recensione.

Poi ho scoperto Cinemio: la mia collaborazione è iniziata da marzo 2010 e da allora prosegue ricca di soddisfazioni.

Il primo articolo ‘col botto’

Per l’esordio come blogger di Cinemio ho scelto un articolo cui tenevo davvero tanto: un’intervista, divisa in due parti perchè ricca di dettagli, a Marco Campogiani, che ho avuto la fortuna di conoscere prima su Facebook e poi di incontrare personalmente.

Intervista a Marco Campogiani – prima parte

Intervista a Marco Campogiani – seconda parte

Un film da ricordare: Mine Vaganti

Per Mine Vaganti, che ha riscosso molto successo all’uscita e che ora sta facendo incetta di premi in giro per il mondo, ho avuto la possibilità di vedere l’anteprima e poi la conferenza stampa con Elena Sofia Ricci, Ennio Fantastichini, Ferzan Ozpetek, Ilaria Occhini, Lunetta Savino, Nicole Grimaudo e Riccardo Scamarcio. Essendo girato in Puglia ho anche approfondito il rapporto di regista e attori con la mia terra.

Mine vaganti: recensione

Mine Vaganti: intervista

La Puglia in Mine Vaganti

La casa sulle nuvole in compagnia del regista

Grazie al Festival Sguardi di Cinema Italiano, a Monopoli, ho visto La casa sulle nuvole del regista emergente Claudio Giovannesi, presente in sala e che alla fine della proiezione ha parlato del suo film.

Intervista a Claudio Giovannesi – prima parte

Intervista a Claudio Giovannesi – seconda parte

Un film tutto barese: U mègghie paìse

Ha avuto poca distribuzione, ma sicuramente molto successo a Bari. E’ U mègghie paìse che ho visto in anteprima e di cui ho poi seguito la conferenza stampa.

U mègghie paìse – la recensione

U mègghie paìse – la conferenza stampa

Le recensioni di marzo

The wolfman di cui ho anche analizzato il make-up

Alice in Wonderland in occasione del quale ho anche scritto un articolo sulla coppia Depp-Burton

Appuntamento con l’amore, in anteprima

Happy Family, in anteprima

Il piccolo Nicolas e i suoi genitori, in anteprima

Gli altri articoli

Il film interattivo, un nuovo modo di vedere i film

Il cinema senza barriere a Bari

giovedì 22 aprile 2010

Indovina chi sposa mia figlia: dopo l’intervista, la recensione

indovina-chi-sposa-mia-figlia-locandina

Dopo aver trattato dell'intervista che Lino Banfi ha rilasciato al Cineporto di Bari il 16 aprile scorso in occasione della presentazione del film Indovina chi sposa mia figlia, incuriosita, non ho potuto fare a meno di andare a vederlo al Multicinema Galleria di Bari dove è stato proiettato per qualche giorno (ad un'orario, le 16.00, davvero improponibile per un film da promuovere per lo meno in Puglia dove è girato).

La storia

Tratto dal bestseller autobiografico di Jan Weiler Maria, ihm schmeckt’s nicht! (Maria, non gli piace!) che in Germania ha conquistato il pubblico con più di un milione e mezzo di copie vendute, il film narra l’esilarante storia di un rocambolesco matrimonio italo-tedesco. Jan (Christian Ulmen) e Sara (Mina Tander) sono molto innamorati e decidono di sposarsi. C'è però un problema: devono convincere il padre di Sara, Antonio Marciapane (Lino Banfi), testardo emigrato di origini italiane. Antonio vuole che la cerimonia si svolga a Campobello, sua città natale, e così tutta la famiglia parte alla volta del paesino pugliese, dove Jan viene accolto dalla numerosissima famiglia Marciapane. A causa delle due culture totalmente differenti, nei giorni antecedenti al matrimonio ne succederanno delle belle che finiranno per mettere a repentaglio le nozze.

Il risultato

La commedia, dal retrogusto agrodolce, pur avendo avuto un enorme successo in Germania, non è un capolavoro, ma è tutto sommato godibile.

Il film può infatti vantare una buona sceneggiatura dove per par condicio, sono derise equamente le due culture: se da un lato si ride per la caotica famiglia allargata dove tutti sanno tutto, o per il mal funzionamento degli uffici pubblici italiani, dall’altro si deride l’ignoranza degli stranieri che dicono di amare la “bella Italia”, e poi passano le vacanze in Toscana a fare massaggi indiani nei resort.

Senza vergogna è inoltre descritto il modo in cui gli immigrati venivano (o vengono?) trattati, per cui, per riprendere le parole del film, agli stranieri è permessa l’assimilazione e non l’integrazione.

Molto belle anche le musiche e la fotografia, grazie alla quale vengono marcati i tratti tipici delle due culture: fredda e quasi inospitale quella tedesca, calda e assolata quella dell’Italia meridionale. Ricordo che il film, per le scene italiane è girato interamente a Gravina di Puglia (e per qualche minuto anche a Bari).

Pecca del film è però il cast, dove accanto ad attori molto bravi come Christian Ulmen (definito dal produttore Cristiano Bortone, il Fabio De Luigi tedesco) o Lino Banfi (anche se a volte, forse solo perché lo sapevo, ho notato il fatto che non conoscendo la lingua leggeva le battute) o al divertentissimo Sergio Rubini, non brilla per interpretazione il resto del cast tedesco, a partire dalla sposa Mina Tander.

Infine da buona barese non posso non citare i camei di due attori miei conterranei che interpretano la parte dei genitori di Antonio da giovani: Lia Cellamare e Dante Marmone.

Qui la scheda del film.

venerdì 2 aprile 2010

Cosa E' Complicato in amore e in cucina...

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In occasione dell'uscita di E' complicato, l'ultimo film di Meryl Streep un sito di cinema ha proposto un giveaway che metteva in palio dei DVD.
La domanda era: diteci le 5 cose più complicate in amore ed in cucina.
Ovviamente ci ho riflettuto un bel pò.
Ed ecco la mia risposta:

5 cose complicate in amore (con il mio lui ovviamente)


-riuscire a ritagliarsi un pò di tempo insieme implorando i nonni di tenersi i loro nipoti :)
-riuscire ad organizzarsi la giornata senza dimenticarsi di: andare a prendere i bimbi, andare a fare la spesa, cucinare ecc.ecc. evitando di fare entrambi la stessa cosa
-organizzare una vacanza che vada bene a me che sono un’amante dei viaggi culturali e a mio marito che è amante del relax…ovviamente senza dimenticare che deve essere adatta ai bimbi!!!
-mettere a posto i rispettivi genitori (lasciando i suoceri al consorte) senza creare incidenti diplomatici :)
-godersi la famiglia lasciando fuori tutti gli affanni della vita

5 cose complicate in cucina


-per prima cosa LA CUCINA: sfido chiunque a riuscire a cucinare persino un uovo al tegamino senza bruciarlo con due piccole pesti intorno
-ammesso che si riesca a cucinare, riuscire a fare qualcosa di buono in compagnia delle piccole pesti di cui sopra che si sono fermate e ora sono uno alla tua destra e l’altro alla tua sinistra in piedi su una sediolina
-se poi le due pesti non ci sono allora si può pensare davvero a cucinare: per il primo non mi chiedete la pasta fatta in casa…non saprei neanche da dove cominciare!
-se poi passiamo al secondo quello che è più complicato è riuscire a friggere senza inondare la cucina di minuscole pericolosissime goccine giallastre
-se infine arriviamo al dolce non chiedetemi di fare una decorazione: quello si che è davvero complicato!!!

morale della favola: ho vinto il DVD!
Spero di avervi fatto sorridere e se vi va raccontatemi cosa c'è di complicato nella vostra vita....

martedì 30 marzo 2010

U Mègghie Paìse: la conferenza stampa

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Il film U Mègghie Paìse è nato da un’idea di Ivan D’Ambrosio, il produttore, e Vanni Bramati, il regista, di raccontare gli ultimi 4 mesi del campionato 2008-2009 del Bari, attraverso le parole e la vita quotidiana di nove suoi tifosi. Proforma, l’agenzia pubblicitaria che ha seguito la campagna di promozione del film, è stata incaricata di pubblicizzare il film su internet: è nato così il sito e la relativa pagina di Facebook.

Quando per la prima volta Ivan e Vanni ci hanno parlato di questo progetto, dopo un paio d'ore ci stavamo già lavorando su. Questo senza avere neanche un'immagine e senza sapere dove stavamo andando, perché il tutto si è evoluto seguendo le storie che lo hanno caratterizzato. Un pò come è successo con La capa gira.

E’ bastato solo il titolo a scaldarci il cuore: U mègghie paìse. La passione era contagiosa, la promozione è iniziata da pochi mesi ma l'interesse si è subito sollevato: quando su internet abbiamo diffuso le prime scene, che non fanno parte del film, immediatamente si sono impennati i contatti sul sito e sui video.
Solo il trailer in un giorno e mezzo ha contato 2500 visite, tra i più visti in Italia nella categoria.
La pagina su Facebook ha più di 8000 fan: ovviamente la speranza è che questo film possa ripetere i successi di tanti anni fa con La capa gira.

Michele Salomone:

La forza di questo film nasce dal fatto che ognuno è stato se stesso, chi andrà a vedere il film entrerà nella realtà familiare del marito che si organizza per andare a vedere la partita, chi nel giornalista che ogni domenica deve lavorare, chi negli ultrà: è un film sul calcio senza l'immagine di un pallone, se non in qualche scena di contorno.

Alberto Savarese (detto il Parigino):

E’ stata una bella sfida, un modo di far vedere cosa significa essere ultras non solo allo stadio ma nella vita normale. Tecnici e registi ci hanno seguito dalla mattina (c’era gente che andava a lavorare alle 6) fino alla notte.
Il girato è stato molto e ovviamente alcune cose sono state eliminate: peccato non aver potuto inserire il nostro viaggio a L'Aquila subito dopo il terremoto con 3 camion di viveri, lampadine e colori per i bambini. Noi eravamo in contatto con gli ultras de L'Aquila e sapevamo quali erano i bisogni primari della gente.

Enzo De Santis:

Voglio esternare la gioia che ho di aver fatto questa esperienza: ho avuto la possibilità di far capire alla gente, che ha problemi come i miei, che la vita è bella grazie anche alle passioni che si hanno: la mia è sempre stata quella per il calcio.

Infine queste le parole di Ivan D’Ambrosio e Vanni Bramati

Entrare in un club Ultras, raccontare senza entrare nel merito delle cose, avere la possibilità di farlo diventando invisibili è un tesoro per chi cerca di raccontare questa storia.

La distribuzione del film inizierà a Bari anche se già molti altri cinema della regione ci hanno chiesto di poterlo proiettare, poi proveremo a portarlo nel circuito nazionale. Il progetto dipende sicuramente dalla risposta di pubblico che riscontreremo.

lunedì 15 marzo 2010

La Puglia in Mine Vaganti













In occasione dell’uscita di Mine Vaganti (qui la mia recensione), l’ultimo film di Ferzan Ozpetek, interamente girato a Lecce, ho pensato che sarebbe stato bello, da buona pugliese, dedicare uno Speciale Puglia del film.

La conferenza stampa

Durante la conferenza stampa, che si è tenuta lo scorso venerdì a Bari, Riccardo Scamarcio ha riferito che Ozpetek, in tutte le città dove ha presentato il film, non ha fatto altro che elogiare la bellezza di questa terra per la quale ha per una volta abbandonato la sua location preferita (Roma).

Domenico Procacci (presidente della casa produttrice Fandango) ha invece affermato:

Il Film è prodotto dalla Fandango con la collaborazione di Rai Cinema; non è il primo film che mi capita di produrre in Puglia però sta accadendo con sempre più frequenza: questo è il segno che quella della Puglia è una location cinematografica che sta diventando sempre più interessante e produttiva. L’impressione che si ha vedendo questo film è quella che sia stato pensato proprio per essere girato a Lecce: l’ambientazione è protagonista insieme alla storia. Per non parlare poi della professionalità che si sta sviluppando: ci sono tanti pugliesi tra gli attori e i membri della troupe di questo film.

Queste invece le parole di Lunetta Savino, che insieme a Riccardo Scamarcio è tra i protagonisti pugliesi del film:

Innanzitutto devo dire che mi emoziona vedere questo film fin dalle primissime immagini, con quella corsa molto struggente tra gli ulivi, di questa Puglia meravigliosa. E poi la difficoltà di Tommaso di condividere i suoi desideri e le sue aspirazioni con la famiglia: spesso capita di dover andare via dalle nostre terre, dalle nostre città per riuscire a realizzare i nostri sogni (è successo anche a me) ma è bello tornarci con un film come questo.

Curiosità dal set

Nella parte di Brunetti, il socio in affari di Vincenzo c’è invece Giancarlo Montingelli, volto noto di Telenorba (per cui è produttore, autore, conduttore e regista). Questa è la sua seconda esperienza importante dopo la parte del dentista Don Luigi (marito di Donna Valeria/ Anna Falchi) ne L'uomo nero di Sergio Rubini.

Quando l’ho incontrato mi ha raccontato una piccola curiosità legata alla scena, che compare anche nel trailer del film, in cui, a seguito di una ‘rivelazione’, Ennio Fantastichini nella parte di Vincenzo ha un attacco di cuore mentre è seduto a tavola con tutta la famiglia:

Per girare quella scena ci sono voluti due giorni e considera che si girava per 12 ore al giorno! Tutto inizia da una mia barzelletta sugli omosessuali: non immagini quante volte ho dovuto ripeterla!

E questa la sua esperienza sul set:

Quella con Ozpetek è stata una bellissima esperienza, perchè oltre ad essere un serio professionista riesce ad infondere una grande positività. Sono stato al cospetto di tanti grandi attori e professionisti che mi hanno fatto sentire a mio agio: aver intrapreso questa nuova carriera alla mia età mi fa sentire davvero fortunato ma mi spinge anche a spronare i giovani ad inseguire i loro sogni. Nella vita mai dire mai!

La puglia in spot

Per finire ricordo che il film esce con 01 Distribution in 450 copie in tutta Italia e in 52 sarà accompagnato da una comunicazione promozionale della Puglia (diretta da Pippo Mezzapesa) che possiamo vedere qui di seguito.

sabato 6 marzo 2010

Johnny Depp e Tim Burton: coppia da meraviglie

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In occasione dell’uscita nelle sale dell’ultimo capolavoro di Tim Burton, Alice in Wonderland, nel quale non poteva mancare il suo attore feticcio Johnny Depp, ripercorriamo insieme i film nei quali questa coppia eccezionale ha lavorato insieme.

Il produttore Scott Rudin ha affermato una volta che Depp interpreta la parte di Tim Burton in tutti i suoi film.

Burton ha negato, ma anche Johnny è della stessa opinione: vediamo un pò come.

Edward mani di forbice (1990)

con Winona Ryder e Vincent Price

Depp era allora alle prime armi e il suo primo ruolo da protagonista lo ebbe proprio grazie a Burton: si immedesimò talmente tanto nella parte di Edward da affermare in un’intervista che l’ultimo giorno di riprese ebbe difficoltà a salutare il suo personaggio.

E non fu l’unico:sembra che quel giorno l’intero cast fosse stato pervaso da un senso di tristezza.

Secondo Depp questo film rappresenta l’inadeguatezza di rapportarsi con gli altri di un Burton adolescente: il film infatti è nato da un disegno d’infanzia del regista.

Ed Wood (1994)

con Sarah Jessica Parker e Martin Landau

La storia è un omaggio alla vita di Edward D. Wood Jr., definito “il peggior regista di tutti i tempi”.

Burton è sempre stato un fan di Ed Wood e ha chiamato Johnny ad interpretarlo: “nell’ascoltare il progetto mi sono bastati 10 minuti per accettare la proposta di Tim” ha affermato Depp.

Secondo Depp in Ed Wood Burton ha messo in opera il suo rapporto con Vincent Price (un pò come Bela Lugosi con Edward D. Wood jr).

Tra l’altro in un’intervista Burton ha affermato: "Incontrare Vincent ebbe un impatto incredibile per me, lo stesso impatto che deve aver avuto su Ed incontrare il suo idolo e lavorare con lui."

Il mistero di Sleepy Hollow (1999)

con Christina Ricci

“Per interpretare la parte di Ichabod Crane” ha detto Depp “ho pensato ad un uomo fragile quasi quanto una ragazzina”.

Secondo il racconto da cui il film è ispirato, il protagonista era un uomo decisamente brutto: Depp suggerì di mettere delle protesi a naso ed orecchie per imbruttirsi ma la sua idea fu bocciata.

Secondo Depp, in questo film Burton ha voluto mettere in opera il suo rapporto conflittuale con Hollywood

La fabbrica di cioccolato (2005)

con Freddie Highmore e Christopher Lee

Da piccolo Johnny era allergico al cioccolato: fortunatamente con l’età questa allergia è passata, altrimenti recitare in questo film sarebbe stato davvero difficile.

Nonostante Gene Wilder (protagonista del film originale) non abbia mai approvato il remake, il film fu un vero successo.

Depp ha affermato di aver preso ispirazione per la sua acconciatura ad Anna Wintour (direttrice di Vogue).

Nello stesso anno Depp diede la voce allo sposo Victor Van Dort ne La sposa cadavere e non solo: il personaggio è stato disegnato con i suoi stessi lineamenti, così come la sposa Emily ha i lineamenti di Helena Bonham Carter, moglie di Burton.

Sweeney Todd (2007)

con Helena Bonham Carter e Alan Rickman

Quando accettò la parte Johnny Depp affermò: "Quante possibilità hai di recitare in un musical su un serial killer?" (citazione del film Amore folle del 1935).

In realtà nonostante per hobby suoni la chitarra in un gruppo, Johnny Depp fu seriamente preoccupato del fatto di dover cantare nel film.

Per prepararsi si fece aiutare da un vocal coach durante le riprese del film Pirati dei Caraibi. La sua maggiore difficoltà fu modellare la sua voce per farla diventare più adulta.

Il film fu però un successo di pubblico e di critica.

Alice in Wonderland (2010)

con Helena Bonham Carter, Anne Hathaway e Alan Rickman

Ecco la mia recensione del film.

domenica 28 febbraio 2010

Into the Wild: quando un desiderio diventa lo scopo di una vita

"Se vuoi qualcosa nella vita, datti da fare e prendila!"




Non ho avuto la possibilità di vederlo prima, ma questo film mi incuriosiva davvero tanto.
E devo ammettere che ne sono rimasta entusiasta.
Il film narra la storia vera di Christopher McCandless, interpretato da un bravissimo Emile Hirsch, che dopo la laurea, nonostante un futuro promettente, lascia tutto per inseguire il suo sogno: andare in Alaska.
Nel suo viaggio incontra tanta gente che segnerà il suo cammino, ma alla meta arriverà solo.
Straordinaria la somiglianza di Emile Hirsch con Christopher (tra l’altro questo è stato il primo motivo per cui il regista Sean Penn l’ha scelto), ma il modo in cui è entrato nella parte è ancora più sorprendente.
Costretto a perdere 20 chili durante le riprese per poter interpretare Christopher allo stremo, Emile ha interpretato talmente bene la parte da rendere il fruitore del film quasi partecipe della sua avventura.
Molto bravi anche tutti gli attori che interpretano i personaggi che ruotano attorno alla vita del protagonista.
A partire da un’intensa Kristen Stewart (la Bella di Twilight e sequel), nella sua prima impresa più matura, a Marcia Gay Harden e William Hurt, bravissimi nell’interpretare i genitori incapaci di capire il disagio del figlio e che maturano solo nell’affrontarne la perdita.
Da citare sono anche alcuni dei personaggi che Christopher incontra nel suo viaggio: Catherine Keener e Brian Dierker, che in un certo senso diventano i genitori che Chris non ha mai avuto e che avrebbe voluto. La Keener soprattutto ha saputo mostrare senza inibizioni il dolore di una mamma costretta a separarsi da suo figlio e che cerca espiazione in Chris.
Infine Hal Holbrook, che condivide i desideri del protagonista o Vince Vaughn convincente in una parte diversa dalle solite.
Ovviamente non posso non citare il regista Sean Penn, straordinario nel fondere l’intensità delle psicologie dei personaggi a paesaggi talmente belli da togliere il fiato.
Se devo però trovare un piccolo difetto, è solo la durata del film, forse un pò troppo lungo.
In ogni caso è un vero peccato che il film non sia stato riconosciuto a dovere durante gli oscar 2008.
Per chi volesse immergersi nella bellezza di questo film consiglio il sito della BIM dedicato al film.

sabato 20 febbraio 2010

Il make-up di Wolfman

Wolfman Poster Italia
Esce in questi giorni nelle nostre sale The Wolfman, remake dell’originale The Wolf Man di George Waggner, interpretato da Benicio Del Toro e diretto da Joe Johnston.
Nell’era digitale di Avatar & co., sono sicuramente da menzionare i trucchi utilizzati dal famosissimo Rick Baker per trasformare Benicio Del Toro nel paurosissimo Uomo Lupo.
“Ho lavorato alla vecchia maniera, con colla e protesi, nasi finti, peli di yak, denti acrilici, anche se ormai siamo nell’era digitale”.
Ma come non poteva essere altrimenti per questo famosissimo make up artist del cinema.
Baker è un tipo molto riservato, non ha neanche un suo sito internet: quando qualcuno vuole lavorare con lui deve contattarlo personalmente.
Non è stato così però per Wolfman: quando infatti è venuto a conoscenza del remake si è presentato spontaneamente alla produzione, facendo uno sconto sulle tariffe pur di essere assunto.
Ma sicuramente non ce ne sarebbe stato bisogno visti i suoi precedenti: con lupi e simili, Baker ha già avuto a che fare tante volte, a partire da Un lupo mannaro americano a Londra per cui ha anche vinto il suo primo oscar (in tutto ne ha vinti 6) fino a Wolf, Il Grinch o X-Men.
E’ stato persino truccatore di Michael Jackson per Thriller.
Per Wolfman ha scherzosamente affermato che il suo lavoro è stato più semplice: avendo infatti avuto spesso a che fare con attori glabri, in questo caso è stato facilitato da Benicio del Toro che è già pelosissimo.
In realtà però per il trucco andavano via ogni giorno 5 ore ma l’effetto, come potete vedere dalla foto del blog di ScreenWeek è davvero sorprendente.
Qui trovate invece una featurette con Rick Baker dal blog dell'uomo lupo.

Perchè non leggete anche la mia recensione del film?

giovedì 11 febbraio 2010

Se la tua vita fosse una zaino, che cosa ci metteresti dentro?


Certo che questa domanda un pò mi ha messo in crisi. Quando devi mettere tutto in uno zaino, necessariamente devi fare una scelta…perchè solo quello che è VERAMENTE importante vale la pena mettere.
E allora ho iniziato a pensare: cosa è realmente importante per me?
Ovviamente al primo posto viene la famiglia: i miei bimbi, mio marito, i miei genitori, mia sorella e poi la nonna (una sola perchè l’altra mi ha lasciato da poco…).
Ma poi ci sarebbero tutti gli altri parenti…non li elenco tutti perchè siamo una famiglia mooooooooolto numerosa :).
E poi vengono gli amici…e anche lì l’elenco non è certo corto:perchè ci sono gli amici veri, quelli che ci sono quando hai bisogno di loro; ma ci sono anche quelli che, anche sono per un giorno, hai considerato veri, perchè hanno segnato la tua vita con un gesto o una parola; o anche quelli che ora non consideri più tali perchè magari qualcosa ha incrinato il rapporto…ma poi tutt’a un tratto un avvenimento te li riporta alla mente e tu ti chiedi ‘ma perchè è finita?’ e allora qualcosa ti dice che per te resteranno sempre amici.
E poi ci sono le mie passioni: il cinema al primo posto (e allora un posticino per un lettore dvd devo trovarlo assolutamente!!!), un paio di libri che non scorderò (peccato non poterne portare di più…ma poi la nonna viaggerebbe scomoda ^_^ ); e poi la mia collezione di cartoline che mi ricorda i viaggi che ho fatto e quelli che farò (con tutte le cartoline che ho chiesto ai miei amici!!!).
E infine i miei diari che SONO la mia vita: li scrivo da quando, piccolina, avevo il diario del cuore (quello col lucchetto che tutti riuscivano ad aprire ricordate?) e non ho mai smesso: a pensarci bene lì dentro c’è tutto quello che ho messo nello zaino e forse anche di più….
Ora però devo fare una domanda: qualcuno può venire a sedersi sul mio zaino? Da sola non riesco a chiuderelo!!!

martedì 9 febbraio 2010

Il Mi$$ionario, una nuova esilarante commedia francese

postato su






Vi ricordate Suor Maria Claretta interpretata da Whoopi Goldberg in Sister Act? Beh, immaginatevela maschio e con la faccia burbera alla Robert De Niro. Se poi aggiungete il fatto che quest’uomo è francese il divertimento è assicurato.
Il paragone con Whoopi Goldberg mi è tornato alla mente vedendo correre Padre Mario in abiti talari e con le sue inseparabili scarpe da ginnastica, un pò come faceva suor Maria Claretta con le sue decolletè laccate rosse.
Mario, interpretato da Jean-Marie Bigard è un ex-galeotto che, uscito di prigione dopo sette anni, deve fare i conti con la malavita che è fuori ad attenderlo.
Per sfuggirgli chiede aiuto al fratello prete (un bravissimo David Strajmayster che nei modi somiglia tanto a Ben Stiller) che, armatolo di tunica nera ('guarda che è molto comoda eh?') e biglietto, lo spedisce in un paesino dell’Ardèche, da padre Etienne, suo amico prete, che lo accoglierà come seminarista.
Peccato che, arrivato in paese, Mario venga scambiato per il nuovo parroco in quanto padre Etienne è appena morto.
Inizia così una divertentissima commedia degli equivoci piena di gag esilaranti in cui, grazie ai due fantastici protagonisti, si ride di gusto dall’inizio alla fine.
Evidente lo zampino di Luc Besson, qui nelle vesti di produttore, il primo a proporre a Bigard, comico e cabarettista francese, la parte del parroco.


“Il caso ha voluto – ha raccontato Bigard - che quando incontrai Luc Besson per la prima volta - in occasione delle riprese per Restos du Cœur -, lui mi disse: ‘Ti vedrei bene nel ruolo di un parroco!’. Ce ne siamo ricordati quando ci siamo ritrovati assieme per parlare de Il Missionario.


Effettivamente devo dire che l’abito fa il personaggio: non appena ho indossato la tunica le persone hanno cominciato a trattarmi in modo diverso. Succede qualcosa quando si indossa quell’abito, è tutta questione di esserne degni!”.


E in effetti è proprio il contrasto tra la faccia un pò rude del protagonista e l’abito che indossa che rende ancora più comica la situazione: e poi, come ho già scritto, quelle fantastiche scarpe da ginnastica!
Buona anche la regia di Delattre, e la fotografia, un pò stile Giù al nord, altro film rivelazione francese di qualche tempo fa.


Infine una menzione alla musica di Alexandre Azaria, giusta e nei momenti giusti, soprattutto quando si inserisce con temi sacri o orientaleggianti.

domenica 7 febbraio 2010

Baciami Ancora: che fine hanno fatto i nostri eroi?


Dopo aver incontrato Gabriele Muccino insieme a Sabrina Impacciatore, Stefano Accorsi e Daniela Piazza a Bari durante un evento alla Feltrinelli (di cui ho postato parte dell’intervista), la mia voglia di andare a vedere Baciami Ancora è aumentata.
Si perchè, legatissima ai personaggi de L’Ultimo Bacio, nei quali dieci anni fa mi sono immedesimata, come molti immagino, era impossibile per me non andare a vedere che fine avessero fatto quei ragazzi un pò matti e incoerenti ma pieni di sogni e aspettative.
E non me me sono pentita.
Il film, forse un pò troppo lungo e a tratti un pò lento, è nel complesso molto appassionato e appassionante.
Gli amici, che nel primo film erano solo parzialmente delineati, qui crescono e diventano protagonisti, rendendo secondaria la storia di Carlo e Giulia.
Sorprendente il lavoro di Muccino sceneggiatore che ha saputo delineare in maniera impeccabile il carattere di ognuno, ma anche quello di tutti gli attori.
Nella sua intervista Sabrina Impacciatore afferma: ‘Perchè noi attori lavoriamo con emozioni vere. Noi sul set viviamo un’esperienza. Con Gabriele smetti di avere filtri e ti lasci andare. E questo si vede sullo schermo’. E io non posso darle torto.
In realtà Sabrina Impacciatore è quella che più mi ha colpito per la sua interpretazione: mentre ne L’Ultimo Bacio aveva la parte un pò stereotipata della moglie isterica, da poco diventata mamma, che scarica tutte le sue frustrazioni sul marito, qui la ritroviamo nei panni della mamma sola, cresciuta e più matura proprio grazie a questa esperienza, e che tenta di aiutare (lei l’ha chiamata la sindrome da crocerossina, a mio parere sminuendo un pò il suo ruolo) il suo nuovo amore (Paolo-Claudio Santamaria) senza però farsi trasportare dalle emozioni, perchè ora, come una leonessa, ha un figlio da difendere.
Altra interpretazione degna di nota è quella di Pierfrancesco Favino, bravissimo nel mostrare il lato tragicomico del marito tradito e abbandonato (divertentissime alcune scene in cui perde le staffe), ma che sa ammettere le sue colpe.
E poi non possiamo non parlare di loro, Carlo e Giulia, alias Stefano Accorsi e Vittoria Puccini.
Devo ammettere che sono entrata in sala con un pò di pregiudizi nei confronti di Vittoria Puccini.
Giovanna Mezzogiorno, che nell’Ultimo Bacio interpretava la parte di Giulia, è tra le mie attrici preferite, e in quella parte mi è piaciuta davvero tanto.
Inizialmente quindi temevo che avrei avuto una delusione nel vedere la Puccini al suo posto e invece, stranamente, mi ha convinto.
Sarà che Baciami Ancora è un sequel sui generis, nel senso che si può seguire e gradire senza aver visto L’Ultimo Bacio, oppure che la Puccini è stata molto brava nel calarsi nei panni della ex-moglie ferita che nonostante tutto continua ad amare quel marito che le ha rovinato la vita: in ogni caso il risultato è più che soddisfacente.
Poco convincente è invece l’interpretazione di Stefano Accorsi, che a differenza degli altri, sembra aver mantenuto lo spirito (e le capacità recitative) del Carlo di dieci anni fa.
In ogni caso il pregio del film sta nella sua coralità e di questo dobbiamo rendere merito al suo regista, che dopo le esperienze hollywoodiane è tornato in Italia più maturo e ancora più capace di portare sullo schermo i sentimenti e le passioni degli uomini.

venerdì 5 febbraio 2010

Baciami Ancora: incontro col cast



04/02/2010 Feltrinelli, Bari
Il produttore Domenico Procacci, Gabriele Muccino, Sabrina Impacciatore, Daniela Piazza presentano il film Baciami ancora. Intervista Silvio Maselli.

E questo è un estratto dell’intervista.

Maselli: Sabrina, com’è dopo dieci anni tornare sul luogo del delitto?
Impacciatore: E’ così bello che non posso pensare che sia già successo.
Gabriele Muccino, insieme ad Ettore Scola sono stati i primi a credere in me che fino ad allora avevo fatto la comica in televisione.
L’ultimo bacio è stato il film che mi ha cambiato la vita: sul set sono stata tutto il tempo con la tachicardia tipica dell’innamoramento.
Il personaggio di Livia è stato un pò scomodo da interpretare: tanta gente a Roma mi fermava dicendo: ‘Aho! Dopo che ho visto l’ultimo bacio non mi sono più sposato, immaginavo che mi moglie veniva come te!’
Dopo dieci anni Livia, per quanto sempre un pò rigida, è più umanizzata dal fatto di essere diventata madre.
Ma si ritrova in una relazione in cui fa la parte della crocerossina!
Maselli: Daniela, tu invece di che sindrome hai sofferto?
Piazza: Io nessuna. Il mio personaggio era in embrione nell’Ultimo bacio con pochissime sfumature. Il personaggio che Gabriele ha scritto per me in baciami ancora è invece bellissimo.
Maselli: Gabriele, tutti i tuoi film italiani sono prodotti da Domenico Procacci. Che relazione si instaura tra produttore e regista?
Muccino: C’è innanzitutto rispetto reciproco, a volte si comunica senza parlare. Io so che lui sa quello che ho in mente, quello che voglio fare, perchè lo legge meglio di chiunque altro e mi appoggia.
E’ un rapporto che purtroppo ho interrotto per la mia esperienza ad Hollywood, perchè i produttori erano altri.
Avere un produttore cui far sempre riferimento è molto importante.
Maselli: Domenico come hai visto crescere Gabriele, e come sei cresciuto tu insieme a Gabriele?
Procacci: Gabriele è cresciuto tantissimo, anche nei film americani che non abbiamo fatto insieme.
Negli ultimi film è evidente che Gabriele mette la macchina da presa a servizio della storia, mentre prima c’era forse la necessità di dimostrare il suo valore nella regia.
Lo trovo molto più misurato, ancora più bravo nella regia.
Maselli: Sabrina, come descriveresti il film?
Impacciatore: Quando l’ho visto per la prima volta ero stordita da quanto avevo visto. E’ come essere centrifugati. Perchè ci sono talmente tante emozioni: si piange, si ride, ci si arrabbia.
Il film parla di tante storie d’amore, è un film sull’amicizia, sul ritorno, sulla famiglia, sulla fede, sull’importanza delle donne, che nell’ultimo bacio erano quelle da cui fuggire, mentre qui sono quelle a cui si deve tornare.
Un film sul tempo che cambia e che ci cambia, sul desiderio di credere ancora in un sogno.
Maselli: Una delle caratteristiche più belle di Muccino sceneggiatore è quella di toccare le corde di un pubblico molto ampio. Nella scrittura di questo film come sei partito?
Muccino: E’ stato un percorso molto lungo, però uno dei vettori più importanti è stato il senso di colpa. Quanto è facile fare degli errori e come poi si debba tentare di recuperarli.
Da questa idea originaria è nato il film: su come si sbaglia e come si riesce a ritrovare il punto di partenza.
Mentre l’ultimo bacio etra un film siulla paura, sullo smarrimento e sulla fuga, questo è sul ritorno, sulla sensazione di aver sbagliato e il tentativo di recuperare.
Sono consapevole che ad una lettura frettolosa il film può sembrare più leggero di quello che in realtà è. Il motivo per cui riesco a toccare le corde di un vasto pubblico è proprio perchè in realtà ognuno riesce a trovare una chiave di lettura del film.
Questo film può essere per alcuni molto divertente per altri molto drammatico.
Maselli: Domenico, in Italia c’è qualcuno che pensa che voi siate dei fannulloni. Ci sono produttori, come te che fanno film per un’idea di ricerca filmica e produttiva. Cosa ti spinge davvero a fare film?
Procacci: In realtà le scelte difficili non sono quelle di produrre baciami ancora, sono altre, che fanno parte di un lungo percorso. A me piace seguire percorsi di autori con cui lavoro bene e sono in sintonia, anche se sono autori che fanno percorsi diversi.
Quello che mi auguro è che si veda una coerenza in quello che faccio. Ho prodotto i film di Garrone, che vanno in una direzione diversa da quella di Gabriele, o Ozpeteck o Vicari.
Per decidere cerco di capire se un progetto riesce ad emozionarmi e il percorso di un autore ad entusiasmarmi.
Maselli: Daniela, dal punto di vista dell’attrice cosa significa il momento dell’uscita del film, con il pubblico che ti riconosce e si riconosce?
Piazza: Questo per me è il primo ruolo importante in un film così importante. Mi sta arrivando un affetto sincero, se fermano me è perchè hanno visto il film. A teatro senti il calore del pubblico che vibra nella sala, il cinema lo vivi dalle persone per strada ed è un regalo immenso.
Maselli: Sabrina?
Impacciatore: Ci sono due livelli: uno è quello dell’attore, delle sue ansie sull’aver fatto un buon lavoro per poi averne altri (il lavoro dell’attore è precario).
E poi c’è il livello dell’anima che è quella più importante, perchè un attore vero (non uno che vuole apparire) sceglie questo mestiere perchè non può farne a meno.
Il momento in cui il film esce è di puro terrore: quando la risposta positiva arriva è un momento impagabile.
Maselli : Gabriele il lavoro con gli attori come lo elabori?
Muccino: Prima di iniziare le riprese divido gli attori in gruppi o per coppie e leggo la sceneggiatura a tavolino con loro. Lì vedo se i dialoghi se funzionano o non funzionano, riscrivo scene, taglio o aggiungo, faccio trasformazioni strutturali.
In questa lettura molto attenta gli attori prendono coscienza e si calano in personaggi che spesso sono lontani da loro.
Fatto questo lavoro preparativo sul set tutti sanno cosa devono fare e a quel punto si può lasciare andare la palla e vedere dove arriva.
Il film è stato scritto per tutti gli attori dell’ultimo bacio tranne che per Vittoria Puccini che ho trovato lungo il percorso. Questo ha aiutato tantissimo la scrittura della sceneggiatura.
Impacciatore: Perchè ci si emoziona quando si guarda un film di Muccino? Perchè noi attori lavoriamo con emozioni vere. Noi sul set viviamo un’esperienza. Con Gabriele smetti di avere filtri e ti lasci andare. E questo si vede sullo schermo.
Maselli: L’esperienza americana: che esperienza è stata e che esperienza sarà?
Muccino: Come regista italiano per convincere devi saperci fare a livello psicologico, devi convincere, perchè ad Hollywood hanno paura di sbagliare e perdere soldi.
Tu devi rassicurarli prima con le parole e poi con i fatti. E’ stata un’esperienza serena e piena di bei momenti ma con mille insidie.
L’esperienza della lingua per un regista è diversa da quella dell’attore. I codici di accesso di un regista su un attore sono gli stessi. Gli attori invece devono conoscere bene la lingua.
Per di più, gli americani, per impostazione sociale sono molto disponibili verso gli stranieri.
Fare film in America è molto costoso, è ambizioso, qualunque collaboratore sa che il film farà il giro del mondo, quindi c’è un’estrema serietà. Paradossalmente è molto facile guidare una nave dove tutti sanno bene cosa fare. I miei collaboratori italiani sono ugualmente bravi ma lo spirito del viaggio è diverso.
Maselli: Progetti per il futuro?
Muccino: Una commedia italiana e un film americano con Keanu Reeves.

Stefano Accorsi, causa impegni, è passato solo qualche minuto per salutare il pubblico .

giovedì 4 febbraio 2010

La prima cosa bella


Dopo Ovosodo, Virzì ritorna nella sua natia Livorno per un’Amarcord intensa e appassionata, dal titolo rubato alla famosa canzone di Nicola Di Bari La prima cosa bella.
'Dall'amore di una madre come la nostra non c'è scampo' affermano Bruno e Valeria, i due fratelli interpretati da Valerio Mastandrea e Claudia Pandolfi.
E in effetti sembra di essere di fronte ad un vero e proprio inno all’amore materno da parte del regista, che torna nella sua Livorno per raccontare una storia fortemente autobiografica.
Come il suo protagonista Bruno, Virzì ha infatti una mamma che ha fatto la cantante e il padre ex-maresciallo dei carabinieri.
E come lui, ha lasciato la sua amata/odiata Livorno a vent’anni per raggiungere Milano.
Persino il suo modo di essere, schivo e un pò problematico è lo stesso del Paolo ventenne.
Per le parti principali, Virzì si affida ad attori con cui ha già lavorato: un ruvido Mastandrea (N (io e Napoleone) e Tutta la vita davanti), sempre bravissimo nella parte dell'uomo psicologicamente provato dalla vita; una dolcissima Claudia Pandolfi (Ovosodo) che interpreta in modo impeccabile la parte della sorella troppo ingenua; infine la sua compagna nella vita Micaela Ramazzotti che a gennaio gli ha anche dato un figlio e che aveva già diretto in Tutta la vita davanti.
Micaela è unica nell'interpretare la solare e svampita mamma, un pò troppo fuori dai canoni.
Il suo alter ego 30 anni dopo è nientemeno che Stefania Sandrelli, attrice simbolo del cinema italiano.
Sembra che per prepararsi al ruolo, la Ramazzotti abbia visto tanti film interpretati dalla Sandrelli ed il risultato è incredibile: sembra davvero di veder recitare la stessa persona.
Bellissime anche le fotografie di Livorno, sature di colori quando riferite agli anni ’70, plumbee negli ’80 e naturali ai giorni nostri.
E’ evidente che Virzì si trova a suo agio nella sua città natale, anche se lui stesso ha affermato che la sua maggiore difficoltà è stata girare in una città dove tutti lo conoscono: ognuno voleva dire la sua e l’unica soluzione è stata farli partecipare come comparse.
Il risultato è stato comunque ottimo: il film, uno dei più intensi e poetici del regista, è divertente e consolatorio al tempo stesso e sembra voler dirci che tutti prima o poi dobbiamo fare i conti con gli eventi della vita che ci hanno maggiormente segnato, nel bene o nel male.

Per concludere una citazione alla canzone di coda: La prima cosa bella interpretata splendidamente da Malika Ayane.

martedì 2 febbraio 2010

Avatar il capolavoro di Cameron


Si narra che alla corte di re Cameron arrivarono Steven Spielberg, Peter Jackson, George Lucas, Guillermo Del Toro e Steven Soderberg per guardare con i loro occhi le meraviglie del suo regno.
No non è una favola, è realtà: ma sembra davvero di essere in un mondo fantastico.
Cameron ha impiegato più di 10 anni per creare un capolavoro come Avatar, e l’effetto è stato talmente strabiliante da portare tutti i più grandi registi, maghi degli effetti speciali, ad accorrere sul set del film.
Quello che hanno visto li ha incantati a tal punto da invogliarli a pensare a nuovi progetti in 3D (si mormora per esempio di una nuova trilogia di Star Wars in 3D).
Di Avatar negli ultimi tempi si è parlato e riparlato, nel bene e nel male.
Un dato di fatto però c’è: Cameron ha aperto le porte ad una nuova era del cinema.
E l’ha fatto in prima persona, inventandosi la tecnologia adatta (sua la nuova videocamera utilizzata) e aspettando che i tempi fossero maturi.
Chi voleva sminuire questo film ha affermato che la storia è stata già vista, facendo riferimento a storie come Pocahontas o Balla coi lupi.
Questo è vero solo se si racconta la trama in 4 parole (e in questo modo sfido chiunque a raccontarmi un film che abbia una trama originale).
Certo, si parla di invasori e indigeni, ma vi assicuro (senza entrare nel dettaglio della trama e rischiare spoiler) che è l’unica cosa che accomuna i 3 film.
E se di copie vogliamo parlare io le chiamerei ‘citazioni’, amate da tanti registi (Tarantino in primis): perchè da Aliens a Balla coi lupi, da Matrix a Blade Runner, il film sembra fare l’occhiolino a tanti film, ma senza essere colpevole di plagio.
Per il resto Avatar è un piccolo gioiellino da godersi dall’inizio alla fine (circa 3 ore di film che passano senza accorgersene), lasciandosi incantare, come bimbi davanti ad un nuovo gioco, dagli effetti del 3D sulla flora e la fauna del pianeta Pandora: sono questi i reali protagonisti del film, le piante e gli animali creati per l’occasione da Cameron ed il suo team.
Si perchè, se un difetto dobbiamo trovare ad Avatar, è che il cast non brilla per l’interpretazione.
A parte forse una Sigourney Weaver in splendida forma.
Ma forse la scelta di Cameron di prendere attori non molto famosi è stata fatta apposta per far mantere l’attenzione dello spettatore sulla totalità del film e non sui personaggi.
Quindi onore al merito a questo regista che per fare un film impiega anni ma che crea ogni volta innegabili capolavori.

lunedì 1 febbraio 2010

BIF&ST Lezione di cinema di Armando Trovajoli e Walter Veltroni


Il bello di questo festival è che ho potuto ascoltare personaggi che per la loro età e la loro carriera hanno effettivamente fatto la storia del cinema.
Presente alla lezione di oggi Walter Veltroni che intervista Armando Trovajoli, un compositore che ha fatto le colonne sonore di circa 300 film italiani tra i quali ci sono Riso Amaro, La Ciociara, Ieri, oggi e domani, I Mostri, C’eravamo tanto amati, Profumo di donna e tantissimi altri.
Ha persino musicato il Rugantino che inizialmente doveva essere un film diretto da Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa ma mai portato sul grande schermo e che è diventato la famosa commedia musicale con lo stesso nome.
E oltre al Rugantino ci sono tante altre commedie musicali, tra le quali ad esempio Aggiungi un posto a tavola.
Presente in sala anche Ettore Scola che ha scelto Trovajoli per le colonne sonore dei suoi film.
Ascoltare quest’uomo novantenne è piacevolissimo, anche perchè suo interlocutore è un preparatissimo Veltroni che personalmente apprezzo molto soprattutto come critico cinematografico.
Trovajoli inizia a suonare come jazzista subito dopo la guerra e contemporaneamente si diploma al conservatorio Santa Cecilia di Roma.
Nella sua vita ha suonato con musicisti del calibro di Louis Armstrong e solo per caso (e per soldi) si ritrova inizialmente a suonare in RAI e poi a scrivere musica per il cinema.
Ha persino partecipato a due Sanremo (‘guarda un pò come sono caduto in basso’), in cui trionfa con l’arrangiamento di Viale d’autunno.
Molto divertenti sono i suoi aneddoti su come sono nati alcuni dei pezzi più famosi del cinema italiano.
Uno di questi è sulla canzone El Negro Zumbon, diventato un successo mondiale dopo essere stata cantata in playback e danzata da Silvana Mangano in Anna.
Trovajoli sminuisce (‘l’ho fatto per sbarcare un pò il lunario’, ‘è una scaletta’).
Alberto Lattuada gli aveva chiesto di scrivere la colonna sonora di Anna e un giorno gli chiede una canzone da far cantare a Silvana Mangano (doveva essere pronta per due giorni dopo e doveva essere un pezzo in stile sudamericano): il giovane Trovajoli prese una piccola orchestra con due maracas ed una grancassa...ed ecco El Negro Zumbon!
Nel piattume in cui c’erano gli strappacuore degli sviolinamenti (o core, o core, tutti a piagne), arriva questo ‘bum!’ di El Negro Zumbon, e il sottoscritto si ritrova a diventare un musicista di colonne sonore....e c’è poco da applaudire’
(se vi va eccovi il link su youtube della mitica Mangano in El Negro Zumbon http://www.youtube.com/watch?v=j-HNZLg6ntI&feature=PlayList&p=FF43699F4B546F5D&playnext=1&playnext_from=PL&index=36)
Ed eccovi ora alcuni botta e risposta Veltroni/Trovajoli.
V. ‘Com’è stato il rapporto con Ettore Scola?
T. ‘Ettore è l’anima gemella di un musicista. Dal primo film non mi ha mai tradito, ha sempre voluto che fossi io a scrivere la musica. Ettore è stonato ma sensibile: ha una sensibilità che è difficile da comunicare. Lo capiscono solo il regista e il musicista’.
V. ‘Un dubbio che sorge un pò in tutti noi è: quando nasce la musica di un film?
T. ‘Ci sono film in cui già durante la ripresa di una scena è necessario il sostegno della musica che dia una certa atmosfera alla sequenza. Non sempre, ma la maggior parte delle volte si. Se c’è a monte già il tema conduttore della colonna sonora è tanto di guadagnato’.
V. ‘Tra i film di Scola qual’è il film che hai amato di più e quale colonna sonora hai amato di più
T. ‘Il dramma della gelosia è il film che ho amato di più. Mentre La giornata particolare è stato il film più difficile. Sono arrivato a dire ad Ettore: non c’è musica’.
V. ‘C’è un film di cui avresti voluto fare la musica?
T. ‘Uno è Canone inverso, l’altro è Jona che visse nella balena’.
V. ‘La canzone che hai scritto che preferisci?

T. ‘forse Che m'è mparato a ffà ma perchè mi ricorda Sophia (Loren n.d.r.)
Infine una lezione per chi vuole fare musica da film: ‘Spazi pochi, film pochi e brutti, i pochi buoni che ci sono in giro sono stati già accaparrati o per motivi politici o per nepotismo. Quello che serve sono un computer e un pianoforte perchè non ci sono soldi per poter prendere un’orchestra. Però vi esorto: se amate la musica, amatela come una bella donna, non h importanza se morirete de fame e de freddo’.

domenica 31 gennaio 2010

George Clooney ci porta 'Tra le nuvole'


Lavoro in un’azienda che ti costringe a viaggiare molto in aereo: immaginate quindi quanto è stato divertente per me rivedere le ossessioni da frequent flyer che ha il protagonista del film Ryan (interpretato in maniera impeccabile da un George Clooney in ottima forma).
La ricerca del bagaglio a mano ideale, il tentativo di portare il minimo indispensabile per evitare l’imbarco del bagaglio e la successiva attesa all’arrivo.
Persino l’ossessione per le raccolte punti/miglia che ti permettono di accedere ad aree riservate ai viaggiatori migliori o ti evitano file lunghissime è reale!!!
Quello che mi ha felicemente sorpreso è che le ossessioni di Ryan sono in realtà quelle del regista Jason Reitman, costretto anche lui a viaggiare molto per lavoro.
Ed il suo ultimo film non è altro che la conferma di come Reitman intende il concetto di fare film: un regista che da Thank you for smoking a Juno ha sempre uno sguardo sulle realtà attuali.
Non per altro il film ha vinto un Golden Globe per la migliore sceneggiatura.
Reitman ha affermato di aver iniziato a scrivere la sceneggiatura del film 6 anni fa, a partire dal romanzo di Walter Kirn, quando la crisi ancora non c’era.
Avendo però iniziato a girare in piena crisi economica ha deciso di reclutare persone che hanno effettivamente perso il lavoro chiedendo loro di ripetere davanti alla macchina da presa ciò che hanno effettivamente detto al momento del licenziamento o quello che avrebbero voluto dire.
L’effetto che ne è derivato è di un realismo incredibile.
Persino la canzone dei titoli di coda del film è di un uomo che l’aveva scritta subito dopo aver perso il lavoro e che l’ha poi portata a Reitman.
Ma la bellezza del film sta anche nel fatto che alterna momenti più intensi a quelli più divertenti, con battute strepitose: ed è qui che entra in gioco l’istrionico Clooney che ha saputo interpretare benissimo la parte del protagonista.
Ryan è un uomo che nell’ultimo anno è stato a casa solo 43 giorni (e sono stati quelli peggiori!).
Ha fatto della leggerezza uno stile di vita.

Così com’è leggero ed efficiente il so bagaglio a mano, così è la sua vita, priva di legami che appesantiscono e rallentano.
Ne è talmente convinto che lo ripete ai suoi seminari: ‘Quant’è pesante la vostra vita?’.
L’incontro con una giovane collega che vuole rivoluzionare il suo lavoro e con una donna che sembra essere il suo alter ego femminile gli faranno capire l’errore tanto da affermare una delle frasi del film che mi sono rimaste più impresse ‘Ognuno nella vita ha bisogno di un copilota’.
Bravissime anche le due protagoniste Anna Kendrick e Vera Farmiga, che a detta del regista interpretano la stessa donna a quindici anni di distanza.

Insomma un film di rara finezza con battute divertenti, con attori praticamente perfetti e che a detta di molti (nonchè della sottoscritta) è tra le commedie più belle degli ultimi anni.