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domenica 24 gennaio 2010

BIF&ST Lezione di cinema di Francesca Comencini e Marco Bellocchio


24 gennaio 2010 - h. 11.00 Cinema Kursaal

Mattinata impegnata quella di oggi.
Arrivo tutta trafelata al Cinema Kursaal con la paura di essere in ritardo (in realtà ero in anticipo di 10 minuti ma volevo prendere il posto migliore).
Sto per entrare quando vedo davanti a me Francesca Comencini e Marco Bellocchio.
Quale onore!

Ho potuto avvicinarmi e far loro i miei complimenti (nonchè chiedere un autografo...ma quello è per la mia collezione di ‘conoscenze vip’).
Contenta ancor prima di cominciare, mi siedo e mi accingo a godermi questa interessantissima lezione di cinema.
E’ strano vedere come la stessa Comencini è emozionata dalla vicinanza di un grande regista come Bellocchio; eppure lei, con film come Mi piace lavorare e Lo spazio bianco, che è stato presentato anche al Bif&st, non è da meno.
Lei lo definisce un regista ‘intenso’, che crea film ‘con personaggi che diventano persone e che ti accompagnano nella vita’, un maestro del nostro cinema.
Il discorso si focalizza principalmente sui film migliori di Bellocchio da Il diavolo in corpo, a I pugni in tasca, da Buongiorno, notte a L’ora di religione fino al suo ultimo film Vincere.
Si parte da Il diavolo in corpo definito un film sulla volontà di sopravvivenza e molto amato dalla Comencini (nonostante alla sua uscita fu oggetto di tante critiche e pettegolezzi).
Si tocca poi il tema dell’attenzione, da parte di entrambi i registi, alle figure femminili.
La Comencini racconta spesso le donne: il suo ultimo film è infatti incentrato su una donna (Margherita Buy) che vive da sola il dono della maternità.
Ed i film di Bellocchio hanno, a detta della Comencini, ma anche del regista stesso, personaggi femminili molto forti che sono chiusi in situazioni complicate ma riescono ad uscirne in un certo senso vincitrici (Vincere è solo l’ultimo dei film incentrati su donne con una fantastica Giovanna Mezzogiorno).
Questo anche grazie alla contrapposizione, cinematograficamente parlando, di interni angusti con bellissimi paesaggi esterni di provincia.
In Buongiorno, notte, ad esempio, è una donna che ha la possibilità di non subire la fedeltà della storia: è lei infatti che immagina, infedelmente alla storia, un Moro che esce vivo e cammina per strada.
Così come, sempre in Buongiorno, notte, c’è proprio la sensazione (presente in molti film di Bellocchio e sottolineati dallo stesso regista) di guardare dall’interno per fuggire verso l’esterno.
Poi il discorso si sposta su Vincere, con un bravissimo Filippo Timi nei panni di Mussolini padre e figlio, nel quale il figlio rinnegato soffre la separazione dal padre imitando più di una volta i suoi discorsi fino all’ultima intensa scena del manicomio, nel quale lui ripete un discorso del padre in un tedesco incomprensibile.
Altro tema importante affrontato dai due registi è stato la loro difficoltà, come quella di molti registi italiani, di far conoscere i loro film.
La Comencini afferma di essere stata accusata dai produttori di non essere una persona che si avvicina al pubblico. In realtà, come ho anche affermato in un mio intervento da lei apprezzato, spesso il problema non è dei registi ma è del pubblico che, per problemi di distribuzione dei film italiani, non riescono ad avvicinarsi a questo tipo di cinema.
Lo stesso film Lo spazio bianco molto apprezzato anche dalla critica, è stato pochissimo distribuito ed è rimasto in sala per un breve periodo.
Un’altra domanda è stata sul rapporto di Bellocchio con attori che sono anche registi (come Castellitto o Placido), alla quale lui ha risposto dicendo di non essere un regista dispotico ma aperto ai confronti e ha fatto un bellissimo apprezzamento sulla professionalità di Castellitto, capace, a differenza di attori più esibizionisti, di suggerire persino di ‘tagliare’ alcune sue battute anzichè aumentarle.
La mia mattinata si è conclusa con la rassegna stampa della giornata nella quale ho potuto apprezzare uno scoppiettante Pannofino, che con il regista Marengo, ha presentato la nuova serie Boris 3.
Seguito da Francesca Comencini che ha parlato de ‘Lo spazio bianco’ e poi da Marco Risi che con Valentina Lodovini ha presentato Fortapàsc.

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