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venerdì 4 dicembre 2009

Rubini e la sua Puglia nel suo ultimo film L'uomo nero


Dopo mille peripezie sono riuscita (ndr. e devo ringraziare il mio amico Fabio), ad ottenere un ambitissimo invito per l'anteprima del film L'uomo nero.

All'inizio mi son detta 'però...Sergio Rubini viene a Bari a promuovere il suo film e fa una proiezione ad inviti privati!'.

Poi sono entrata in sala...e ho capito: Rubini ha fatto un film nella sua terra e, per la prima, ha voluto le persone che gli sono state vicine.

In sala, in un'aria di festa, c'erano gran parte degli attori del film, dai grandi ai piccini, dai maggiori ai minori.

Arrivato al suo decimo film (un traguardo importante a detta dello stesso regista), Rubini, dopo il noir di Colpo d'occhio, ritorna in Puglia per raccontarla, in un film in parte autobiografico, ai tempi di quando era bambino.

Il film, nonostante la lunghezza forse un pò eccessiva, scorre piacevole e a mio giudizio è molto ben riuscito.

Dalle ambientazioni di una Puglia anni '60 (ndr. da buona modugnese ho riconosciuto il nostro famoso sottopassaggio), alla fotografia, alle musiche inconfondibili di Nicola Piovani, tutto è perfettamente in sintonia e strizza l'occhio alle ambientazioni felliniane di Amarcord.

Vedere Scamarcio molto invecchiato all'inizio del film e poi perfettamente inserito nei panni del giovane scapestrato cognato di Rubini, che si lascia andare a divertentissime gag con lui, ti fa dimenticare lo Step di Tre metri sopra il cielo, amato dalle ragazzine, e apprezzare invece l'attore maturo che è diventato.

Valeria Golino, in un ruolo più dolce rispetto a quelli cui ci ha sempre abituati, è bravissima nei panni di una pacata madre di famiglia, innamorata e gelosa del marito Rubini nonchè sorella di Scamarcio, e parla un perfetto pugliese.

E poi lui, l'istrionico Sergio Rubini (che nei ruoli che interpreta non sbaglia mai un colpo), impegnato a sviluppare la storia del difficile rapporto padre-figlio visto dagli occhi di un bambino, che vede l'uomo nero in tutte le situazioni incomprensibili per la sua età.

Le dinamiche del film sono scandite dai rapporti giocosi e tempestosi tra i protagonisti e tutti coloro che ruotano intorno a loro (divertentissimi i ruoli di Mariolina De Fano, Maurizio Micheli e Vito Signorile).

Una nota d'ammirazione va infine anche al bimbo barese Guido Giaquinto e a tutti i suoi compagni, ieri presenti in sala (ndr. è stato bellissimo sentirli riconoscersi meravigliati nel film).

Insomma, un altro bel film italiano, in cui, come cita un personaggio del film, l'aria dei grandi artisti si sente!

1 commento:

  1. uscendo dalla sala, ancora con le lacrime agli occhi per la commozione, ho incontrato valeria golino, anche lei molto commossa.
    l'ho fermata e le ho fatto i miei complimenti dicendole: 'fai i miei complimenti anche a sergio rubini per il suo bellissimo film'.
    a quel punto lei mi ha chiesto 'devo farli da parte di chi?' e io:'beh, lui non mi conosce, però domattina farò una recensione sul suo film su screenweek'
    'ah screenweek!' mi ha risposto...beh io spero davvero che la leggano.

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